L'EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA - II. Narrativa dalla History of Middle Earth [7] Estratti dalla Strada Perduta

L’EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA DI NÚMENOR

Dai capitoli númenóreani della Strada Perduta:

Sacrifice in the Temple by Elena Kukanova

“Considera cosa ha già compiuto questo spirito di inquietudine. Quaggiù, quand’ero giovane, non c’erano malattie della mente. La morte giungeva assai tarda e senza arrecare altro dolore che la stanchezza. Dagli Eressëani abbiamo ottenuto tante e tali bellezze che la nostra terra è diventata quasi amena come la loro, e forse più bella ancora per i cuori mortali. Si dice che un tempo gli stessi Signori si aggirassero talvolta nei giardini che abbiamo chiamato con i loro nomi. Ivi abbiamo collocato le loro immagini, modellate dagli Eressëani che li avevano visti, come ritratti di amici amati.
“Non c’erano templi in questa terra. Ma sulla Montagna conversavamo con l’Uno, Colui che non ha immagini. Era un luogo sacro, incontaminato d’ogni arte mortale. Poi Sauron venne. Da tempo avevamo sentito parlare di lui dai marinai tornati dall’Oriente. Le testimonianze erano discordi: alcuni dicevano che era un sovrano più grande dello stesso re di Númenor; altri che era una delle Potenze medesime, o della loro progenie destinata a dominare la Terra di Mezzo. In pochi sostenevano che era uno spirito malvagio, forse Morgoth che aveva fatto ritorno; ma di costoro noi ridemmo.
“E a quanto pare pure a lui era giunta voce di noi. Non molti anni sono trascorsi – tre dozzine e otto – eppure sembrano tanti, da quando egli giunse qui. Tu eri un bambino piccolo e non sapevi allora cosa stesse accadendo a est di questa terra, lontano dalla nostra casa d’occidente. Tarkalion, il re, fu mosso dalle voci su Sauron e inviò una missione per scoprire cosa ci fosse di vero nei racconti dei marinai. Molti consiglieri lo volevano dissuadere. Mio padre mi disse, ed egli era uno di loro, che quanti erano più saggi e godevano di maggiore conoscenza dell’Occidente avevano ricevuto messaggi dai Signori che li invitavano a stare in guardia. I Signori difatti dissero che Sauron avrebbe operato il male; ma non sarebbe potuto venire qui se non fosse stato convocato. Tarkalion si era fatto orgoglioso e non tollerava alcun potere nella Terra di Mezzo più grande del suo. Perciò furono inviate le navi e Sauron fu convocato perché rendesse omaggio al re.
“Guardie furono disposte al porto di Moriondë, nell’est della nostra terra, laddove le rocce sono scure, ed esse vegliarono senza sosta il ritorno delle navi, per ordine del re. Era notte, ma la Luna brillava luminosa. Lontane avvistarono delle navi, che sembravano navigare verso occidente più celeri d’una tempesta, sebbene spirasse poco vento. All’improvviso il mare si fece inquieto; si alzò come una montagna, e si abbatté sulla costa. Le navi furono sollevate e spinte lontano nell’entroterra e si arenarono nei campi. Sulla nave gettata più in alto e che si arrestò in secca su una collina, v’era un uomo, o uno dalla forma d’uomo, sebbene di statura più grane di chiunque altro persino della razza di Númenor.

The Temple of Sauron by Alan Lee

“Egli si erse sullo sperone di roccia e disse: ‘Questo è stato compiuto quale segno di potere. Poiché io sono Sauron il grande, servo del Possente’ (e le sue parole erano oscure). ‘Sono venuto a voi. Rallegratevi, uomini di Númenor, perché prenderò il vostro re come mio e il mondo sarà riversato nelle sue mani.’
“Grande parve Sauron agli uomini, sebbene temessero il bagliore dei suoi occhi. Molti lo trovarono bello, altri terribile, alcuni invece malvagio. Tuttavia lo condussero al cospetto del re ed egli fece mostra d’umiltà dinanzi a Tarkalion.
“Ed ecco cosa è successo da allora, di passo in passo. Da principio egli rivelò solo i segreti dell’arte e insegnò a foggiare molte cose potenti e meravigliose; ed esse parvero buone. Le nostre navi adesso procedono senza brezza, e molte sono fatte di un metallo che fende gli scogli nascosti, e non affondano né per bonaccia né per tempesta; eppure non sono più belle a vedersi. Le nostre torri diventano sempre più forti e si levano sempre più in alto, ma hanno deposto ogni grazia ai loro piedi. Noi, che non abbiamo nemici, siamo circondati da fortezze inespugnabili, soprattutto a Occidente. Le nostre armi si moltiplicano come per una guerra infinita, e gli uomini smettono di dedicare amore e cura alla fabbricazione di altre cose per utilità o diletto. Ma i nostri scudi sono impenetrabili, l nostre spade non conoscono rivali, i nostri dardi sono come tuono e sfrecciano per leghe senza mai mancare il colpo. Ove sono però i nostri nemici? Abbiamo preso ad assassinarci a vicenda. perché Númenor stessa adesso risulta angusta, mentre in passato era così grande. Gli uomini bramano, quindi, terre che altre famiglie possiedono da tempo. Si agitano come fossero in ceppi.
“Per questo Sauron ha annunciato la liberazione; ha chiesto al nostro re di allungare la mano per crearsi un Impero. Ieri in Oriente. Domani… in Occidente.
“Non avevamo templi. Invece adesso la montagna è stata spogliata. I suoi alberi sono stati abbattuti ed essa si erge nuda; e sulla sua cima adesso c’è un Tempio. di marmo, oro, vetro e acciaio, ed è meraviglioso, ma terribile. Nessuno prega laggiù. Esso attende. Per molto tempo Sauron non ha chiamato il suo padrone col nome che da sempre qui è maledetto. Da principio alludeva al Possente, il Primo Potere, il Maestro. Ma adesso parla apertamente di Alkar, di Morgoth. Ha profetizzato il suo ritorno. Il Tempio sarà la sua dimora. Númenor sarà la sede del dominio del mondo. Frattanto a dimorarvi è lo stesso Sauron. Egli sorveglia la nostra terra dalla Montagna e si erge al di sopra del re, persino del fiero Tarkalion, della linea eletta dai Signori, il seme di Eärendel.
“Tuttavia Morgoth non viene. Ma la sua ombra è giunta; essa si stende sui cuori e sulle menti degli uomini. Si frappone tra loro e il Sole e tutto ciò che è sotto di esso.”

Tratto da La Strada Perduta – I capitoli númenóreani, Cap. IV

-Rúmil

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