
Forse neanche il Signore che li dominava avrebbe potuto dirlo
«Il mio regalo di compleanno!» sussurrò tra sé e sé, come faceva spesso negli oscuri giorni senza fine. «Ecco che cosa ci serve adesso, sì: ci serve!».
Gli serviva perché era un anello magico, e se uno se lo infilava al dito diventava invisibile; solo in pieno sole si poteva esser visti e d’altronde solo a causa della propria ombra, che sarebbe stata vaga e indistinta.