? – (presunto) Cancello Nero, 3019 T.E.
La Bocca di Sauron è tra i personaggi più interessanti delle saghe della Terza Era, perché permette di comprendere qualcosa di più della complessa articolazione di alleanze e fedeltà che caratterizzava la Terra di Mezzo durante gli anni di decadenza di Gondor.
La Bocca di Sauron (Lammen Gorthaur in Sindarin) è il luogotenente di Barad-dûr e tra i pochi servi del Nemico dotato di una buona capacità dialettica, tale da farlo diventare il capo negoziatore di Mordor di fronte ai Capitani dell’Ovest, prima della battaglia del Morannon.
Questo perché egli era un Uomo vivente, discendente di quella schiatta di Numenoreani che, dopo la Caduta di Numenor, rimasero fedeli a Sauron e ostili ai reami in esilio di Gondor e Arnor. Se alcuni di essi, durante gli anni di gloria del Regno del Sud, finirono per essere sconfitti e scesero a patti con i Re degli Uomini (ricorderete ad esempio la storia della Regina Berùthiel), altri rimasero ne fieramente nemici e, quando Sauron di risvegliò nella Terra di Mezzo, ne divennero sudditi e luogotenenti. E tale era l’innato potere che ancora si celava nel sangue numenorean – che fosse volto al bene o al male – che alcuni tra di essi poterono scalare le gerarchie dell’esercito di Mordor. Così a lungo aveva servito l’oscuro Signore da aver dimenticato il suo stesso nome.
La Bocca di Sauron è un esempio di questo distorto cursus honorum, ed era egli, sul finire della Terza Era, un possente stregone, superiore a qualunque orco di Mordor, esperto nelle arti oscure, per scaltrezza e crudeltà secondo solo al proprio padrone.
E fu proprio queste qualità che seppe dimostrare quando, il 25 marzo della Terza Era, l’esercito dell’Ovest si presentò di fronte al Cancello Nero, per sfidare Sauron nell’estremo tentativo di distrarre il suo sguardo dal Portatore dell’Anello.

La Bocca di Sauron uscì dal Morannon e si rivolse ai Capitani di Gondor, Rohan e dei popoli liberi, rivolgendo parole di scherno ad Aragorn e a Gandalf. “Chi di voi ha l’autorità per parlare con me?”, disse ad Aragorn, come a sminuire il suo titolo di Re di Gondor. Ma talmente freddo fu lo sguardo che egli gli rivolse, che le emozioni umane della Bocca di Sauron affiorarono per un momento, tanto da farlo indietreggiare ribadendo il suo ruolo di messaggero e come tale protetto dalle regole della guerra.
Incalzato da Gandalf, pronunciò l’Editto del proprio padrone: le terre ad est dell’Anduin sarebbero diventate possesso di Sauron, e le province all’ovest dei tributari guidati dal nuovo signore di Orthanc: “Non Saruman, ma qualcuno più degno di fiducia”. E in quel momento tutti capirono che sarebbe stato lui a succedere allo stregone bianco come dominatore degli Uomini di Rohan e di Gondor, se avessero dovuto cedere.
Per convincere gli astanti, la Bocca di Sauron mostrò alcuni pegni sottratti a Frodo durante la sua prigionia a Cirith Ungol: la maglia di mithril donatagli da Thorin, una cappa di Lòrien e la spada di Sam. Definì Frodo una “spia”, sottolineando che avrebbe subito lunghe torture se non avessero accettato l’offerta di Sauron. In questo caso, sarebbe stato invece liberato. Non viene riportato se il fatto che una sola spia fosse stata citata fece risuonare un po’ di speranza nel cuore di Aragorn e Gandalf, ma significativamente fu lo Stregone a interloquire, rifiutando termini così estremi per il riscatto di un servitore.
E anche in questo caso la Bocca di Sauron non fece parola di Sam, semplicemente ribadendo “questi sono i termini, prendere o lasciare”. E Gandalf rispose: “Prenderemo questi”, e allungando la mano sottrasse la cotta, la cappa e la spada, rifiutando l’offerta di Sauron “Signore del Tradimento”.
Allora, stupito da questa reazione e in collera per il rifiuto ricevuto, la Bocca di Sauron indietreggiò rapidamente, fino a voltarsi e rientrare nel Cancello Nero, che già stava aprendosi per lasciare uscire le armate di Mordor. Nella sua superbia, il Signore Oscuro aveva raccolto la sfida, senza sapere che il suo destino lo attendeva proprio nel cuore della sua terra.
Non vi è tradizione o storia della fine della Terza Era che racconti della sorte della Bocca di Sauron durante la battaglia e dopo la caduta di Barad-dûr. Ma molti ritengono ch’egli sia morto nel corso della battaglia o che, con la morte di Sauron, anche i suoi sortilegi e le sue maledizioni giungessero al termine. E che della Bocca di Sauron non rimase altro che un anziano uomo dal viso deturpato, la cui vita era durata troppo a lungo per conservare la propria forma, e alla cui anima non rimaneva nemmeno il potere di trasformarsi in uno spettro. E così sparì per sempre dalla Terra di Mezzo, insieme al proprio Padrone.