Stella del Vespro

La fine del Re Stregone

Ma Théoden non era del tutto abbandonato. I cavalieri della sua scorta giacevano morti intorno a lui, o venivano trascinati via dall’irresistibile follia dei cavalli. Tuttavia ne rimaneva uno accanto a lui: il giovane Dernhelm, fedele nonostante la paura; e piangeva, poiché amava il suo signore come un padre.…

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La sofferenza di Eowyn

Fu un destino crudele a portarla sin qui. Ella è una splendida fanciulla, la più bella dama di una stirpe di regine. Eppure non saprei come parlarne. Quando la vidi per la prima volta e scoprii la sua infelicità, mi parve di vedere un fiore bianco ergersi fiero e dritto, esile come un giglio, ma sapevo che quel fiore era inflessibile, come forgiato d’acciaio nelle fucine degli Elfi.…

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il meriggio di Valinor

Ordunque, le Tre Stirpi degli Eldar erano finalmente raccolte in Valinor, e Melkor giaceva in catene. Fu quello il Meriggio del Reame Beato, il culmine della sua gloria e della sua felicità, lungo nel novero degli anni ma troppo breve al ricordo.…

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I Valar muovono guerra a Melkor

Per lunghe ere i Valar dimorarono felici nella luce degli Alberi di là dalle Montagne di Aman, ma tutta la Terra di mezzo giaceva nel crepuscolo sotto le stelle.  Al nord, però, Melkor raccoglieva le proprie forze, non dormiva ma vegliava, e lavorava; e le creature malvagie da lui sedotte si aggiravano ovunque, e i boschi scuri e immersi nel sonno erano visitati da mostri e figure paurose.…

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Valinor e la creazione dei Due Alberi

La dimora dei Valar fu distrutta, ed essi non avevano luogo in cui stare sulla faccia della Terra. Sicché si dipartirono dalla Terra di mezzo e migrarono nella Terra di Aman, la più occidentale di tutte le contrade ai limiti del mondo, poiché le sue rive occidentali davano sul Mare Esterno.…

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L’attacco al Guado del Bruinen

Risuonava di nuovo l’eco di piedi rapidi che li inseguivano nella gola dietro di loro; era un rumore impetuoso, simile ad una bufera di vento scatenata tra le fronde dei pini. Glorfindel si voltò un attimo per ascoltare; poi fece un balzo avanti lanciando un grido.
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La ferita di Frodo

Grampasso riapparve.
«Guardate!», esclamò, e si chinò per raccogliere un manto nero per terra, nascosto sino allora dall’oscurità. A dieci pollici dall’orlo vi era uno squarcio. «Questo è il colpo di spada di Frodo», disse. «L’unica lesione subita dal nemico, temo; infatti la spada è intatta, mentre tutte le lame che feriscono il corpo di quell’orrendo re vanno in frantumi.
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L’incontro con Glorfindel

Un vento freddo soffiava dalle montagne innanzi a loro. Pensavano già a cercare un posto a qualche distanza dalla Via, adatto per l’accampamento, quando udirono un rumore che fece risorgere improvvisamente il panico nei loro cuori: lo scalpitio di zoccoli alle loro spalle.
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La profezia di Mandos

Scorsero all’improvviso una nera figura starsene alta sopra una roccia precipite sulla spiaggia. V’è chi disse trattarsi di Mandos in persona, araldo, e non dei minori, di Manwë. E udirono una gran voce, solenne e terribile, che comandò loro di fermarsi e aprir bene le orecchie.
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L’attacco a Colle Vento

«State vicinissimi al fuoco, con il viso rivolto verso l’esterno!», gridò Grampasso. «E prendete in mano i bastoni più lunghi, pronti ad adoperarli!».
Passarono alcuni minuti che parvero un’eternità: seduti silenziosi con la schiena rivolta verso il fuoco, con lo sguardo perso nelle tenebre circostanti, trattenendo il respiro.
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