Stella del Vespro

Era Boromir, mio fratello, morto

«Rammenti qualcosa di particolare appartenente all’equipaggiamento di Sire Boromir?».
Frodo rifletté un momento, sentiva in fondo al cuore che Faramir, pur rassomigliando molto al fratello nel fisico, era meno ambizioso ed orgoglioso, e al tempo stesso più saggio e più severo.
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A colloquio con Faramir

Gli Hobbit si sedettero di nuovo, senza però comunicarsi pensieri e dubbi. Accanto a loro due Uomini erano rimasti di guardia.
Con stupore Frodo si rese conto, ascoltandoli, che parlavano la lingua elfica, o un’altra assai simile; e li guardò meravigliato, perché sapeva che dovevano essere dei Numenoreani del Sud, Uomini della stirpe dei Signori dell’Ovesturia.
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Faramir, Capitano di Gondor

Gollum ritornò silenziosamente e sbirciò da sopra la spalla di Sam. Guardando Frodo, chiuse gli occhi e si allontanò senza far rumore.
«Sméagol aiuta sempre», disse. «Ha portato conigli, buoni conigli. Ma padrone addormentato, e forse anche Sam vuole dormire. Forse non vuole conigli adesso.
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L’oscuro potere dell’Anello

«Un mortale caro Frodo, che possiede uno dei Grandi Anelli, non muore, ma non cresce e non arricchisce la propria vita: continua semplicemente, fin quando ogni singolo minuto è stanchezza ed esaurimento. E se adopera spesso l’Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall’oscuro potere che governa gli Anelli.
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Gli schiavi dell’Anello

Sauron però mise le mani su tutti gli altri Anelli di Potere, distribuendoli agli altri popoli della Terra di mezzo, così sperando di ridurre sotto la propria signoria tutti coloro che desideravano poteri segreti trascendenti le caratteristiche della loro razza. Sette anelli diede ai Nani; nove invece agli Uomini, i quali, in questa come in altre faccende, si mostrarono i più pronti alla sua volontà.
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Gli Anelli del potere

Fu in Eregion che le parole di Sauron vennero più volentieri recepite, poiché in quella contrada i Noldor erano sempre desiderosi di aumentare l’abilità e la sottigliezza delle loro opere. Inoltre, nei loro cuori non era pace, poiché s’erano rifiutati di far ritorno all’Ovest, e desideravano insieme di restare nella Terra di mezzo, che effettivamente amavano, e tuttavia di godere della felicità di coloro che se ne erano dipartiti.
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Sauron l’ingannatore

In antico era Sauron il Maia, che i Sindar del Beleriand denominavano Gorthaur. Nel principio di Arda, Morgoth lo sedusse e se lo rese fedele, ed egli divenne il massimo e il più fido dei servi dell’Avversario, nonché il più pericoloso, potendo egli assumere molte forme e quando gli aggradasse apparir nobile e bello, sì da ingannare tutti che non fossero i più avvertiti.
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Gandalf fronteggia il Signore dei Nazgul

Pipino corse verso la parte bassa della città. Incontrava uomini che fuggivano l’incendio ed alcuni, vista la sua uniforme, si voltavano gridandogli qualcosa, ma egli non vi faceva caso. Finalmente traversò il Secondo Cancello, oltre il quale avvampavano grandi fuochi fra le mura.
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Il Sovrintendente e la Dama di Rohan

Faramir venne a cercarla, e di nuovo passeggiarono insieme sulle mura; ed egli le disse: «Éowyn, perché resti qui, invece di unirti ai festeggiamenti a Cormallen, oltre Cair Andros, ove tuo fratello ti attende?».
Ed ella rispose: «Non lo sai?».
Ma egli disse: «Vi sono due motivi possibili, ma quale dei due sia quello vero, non saprei dire».
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Le mani del Re sono mani di guaritore

Merry sentì gli occhi appannarsi dalle lacrime e dalla stanchezza. Notò appena la distruzione e la strage tutt’intorno. L’aria era impregnata di fuoco, di fumo, di tanfo.
La salita pareva interminabile, un viaggio senza scopo in un incubo odioso, sempre più avanti, sino a finire nell’informe senza ricordi.
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