Ambarkanta
La Forma del Mondo
Rúmil

Attorno all’intero mondo si ergono gli Ilurambar, o Muri del Mondo. Esse sono come ghiaccio, vetro e acciaio, fredde, trasparenti e tenaci oltre ogni immaginazione dei Figli della Terra. Non possono essere scorte né superate, se non attraverso la Porta della Notte.
All’interno di queste muraglie è racchiusa la Terra: sopra, sotto e su tutti i lati si stende Vaiya, l’Oceano Avvolgente. Tuttavia sotto la Terra esso è più simile al mare e sopra di essa più all’aria. Nel Vaiya, sotto la Terra, Ulmo ha la sua dimora. Al di sopra della Terra spira l’Aria, che ha il nome di Vista, ed essa sostiene gli uccelli e le nuvole. Per questo nella sua regione superiore essa è chiamata Fanyamar, o Casa delle Nuvole, e più in basso Aiwenórë o Landa degli Uccelli. Tuttavia quest’aria spira solo sulla Terra di Mezzo e i Mari Interni, e suoi confini sono i Monti di Valinor a ovest e i Muri del Sole a est. Perciò le nuvole di rado giungono a Valinor e gli uccelli mortali mai varcano le cime delle sue montagne. Invece a Nord e a Sud, dove maggiori sono freddo e oscurità e la Terra di Mezzo si estende quasi fino ai Muri del Mondo, Vaiya e Vista e Ilmen confluiscono e si confondono.
Ilmen è l’aria chiara e pura, pervasa dalla luce, sebbene non emani luce a sua volta. Ilmen spira al di sopra di Vista e non possiede grande profondità, sebbene risulti più spessa a occidente e oriente, e in misura minore a settentrione e meridione. L’aria di Valinor è Ilmen, tuttavia anche Vista talvolta vi affluisce, soprattutto nell’Elfica Dimora, parte della quale giace ai piedi orientali delle Montagne; se Valinor si rabbuia e quest’aria non viene purificata dalla luce del Reame Beato, essa assume la forma di ombre e brume grigie. Ilmen e Vista si mescolano, essendo di natura affine, ma Ilmen è respirata dagli Dei e purificata dal passaggio dei luminari, giacché Varda ha stabilito in Ilmen i corsi delle stelle e in seguito della Luna e del Sole.
Da Vista non c’è sbocco né scampo se non per i servi di Manwë, o per coloro ai quali egli conferisce poteri simili a quelli del suo popolo, che può sopravvivere in Ilmen o persino nel Vaiya superiore, rarefatto e glaciale oltre ogni dire. Da Vista si può discendere sulla Terra. Da Ilmen si può discendere su Valinor. La Terra di Valinor dunque si estende quasi fino a Vaiya, che è più sottile a occidente e a oriente del mondo, mentre risulta più profondo a settentrione e meridione. Dunque le coste occidentali di Valinor non sono lontane dai Muri del Mondo. Tuttavia un abisso separa Valinor da Vaiya, ed esso è ricolmo di Ilmen, e per questa via si può giungere da Ilmen sopra la terra alle regioni inferiori, e alle radici della Terra stessa, e alle grotte e caverne alle fondamenta di lande e mari. Ivi si trova la dimora di Ulmo, donde scaturiscono le acque della Terra di Mezzo. Queste acque sono infatti composte da Ilmen, Vaiya e Ambar (ovvero la Terra), giacché Ulmo fonde Ilmen e Vaiya e le fa risalire attraverso le vene del Mondo per purificare e ristorare mari e fiumi, laghi e sorgenti della Terra. L’acqua corrente possiede così memoria degli abissi e delle altezze, e conserva un poco della saggezza e della musica di Ulmo stesso e della luce dei luminari del cielo.

Nelle regioni di Ulmo le stelle talvolta solo celate, e spesso vi vaga la Luna, non scorta dalla Terra di Mezzo. Il Sole invece non vi si trattiene. Ella trascorre in fretta sotto la terra, per evitare che la notte si prolunghi e il male si rafforzi; e viene trascinato dai servi di Ulmo attraverso il Vaiya inferiore, che ne viene scaldato e ricolmato di vita. Così i giorni sono misurati dai corsi del Sole, che naviga da oriente a occidente attraverso l’Ilmen inferiore, oscurando le stelle; ella incede al di sopra della parte centrale della Terra di Mezzo e non vi si attarda, e piega il suo corso verso nord o sud, non a capriccio, ma con la dovuta cadenza e stagione. Quando ella si leva sopra i Muri del Sole è l’alba e quando ella sprofonda dietro le montagne di Valinor è sera.
Tuttavia i giorni sono diversi a Valinor rispetto alla Terra di Mezzo. Giacché ivi il momento di luce maggiore è la Sera, poiché allora il Sole discende e si riposa per un poco nella Terra Beata, adagiandosi in seno a Vaiya, e quando affonda in Vaiya questa si riscalda e brilla d’un fuoco rosato, illuminando lungamente quelle contrade. Quando però ella passa in oriente il bagliore si affievolisce, e Valinor viene privata della luce, rischiarata solo dalle stelle, ed è soprattutto allora che gli dei piangono la morte di Laurelin. All’alba il buio è profondo a Valinor e le ombre delle montagne si allungano gravi sulle dimore degli Dèi. Tuttavia la Luna non si trattiene a Valinor, ma passa rapidamente per immergersi nell’abisso di Ilmen, poiché insegue sempre il Sole e lo supera di rado, e allora si consuma e oscura la sua fiamma. Eppure, talvolta accade che giunga su Valinor prima che il Sole l’abbia ancora lasciata, e allora discende e incontra la sua amata, e Valinor si riempie di una luce commista come di argento e oro; e gli Dèi sorridono ricordando il mescolarsi di Laurelin e Silpion tanto tempo addietro.
La Terra di Valinor digrada dai piedi delle Montagne e la sua sponda occidentale è al livello del fondo dei mari interni. Non lontano, come detto, si innalzano i Muri del Mondo, e in alto di fronte alla sponda occidentale, nel mezzo di Valinor, sta Ando Lómen, la Porta della Notte senza Tempo che traversa i Muri e si schiude sul Vuoto. Giacché il Mondo è immerso in Kúma, il Vuoto, la Notte senza forma né tempo. Tuttavia nessuno può valicare l’abisso e la cintura di Vaiya e giungere a tale Porta, eccetto i grandi Valar, ed essi costruirono la Porta quando Melko fu sconfitto e gettato nell’Oscurità Esterna, ed essa è custodita da Eärendel.

La Terra di Mezzo si trova in mezzo al Mondo ed è composta di terra e acqua; la sua superficie costituisce il centro del mondo, dai confini del Vaiya inferiore. Così era la sua forma nei Tempi Antichi: essa era più elevata al centro e ricadeva su entrambi i lati in immense vallate, per poi sollevarsi ancora a est e ovest e ricadere nuovamente nell’abisso ai suoi margini. Le due grandi valli erano ricolme d’acqua primordiale e le rive di quegli antichi mari erano, a occidente, gli altipiani occidentali e il margine del grande continente, mentre a oriente gli altipiani orientali e il margine del grande continente dalla parte opposta. Tuttavia a Nord e a Sud non vi era avvallamento, e si poteva procedere via terra dall’estremo meridione all’estremo settentrione, dall’abisso di Ilmen all’abisso di Ilmen. Gli antichi mari giacevano quindi in dei trogoli e le loro acque non si riversavano né a Est né a Ovest; non avevano però sponde a Nord e Sud, riversandosi tutte nella voragine, e le loro cascate si facevano ghiaccio e ponti di ghiaccio per via del freddo; così la voragine di Ilmen era là chiusa e sormontata da ponti, e il ghiaccio giungeva fino a Vaiya e persino ai Muri del Mondo.
Si narra che i Valar, giungendo nel Mondo, in principio discesero sulla Terra di Mezzo al suo centro, tranne Melko, che discese nell’estremo Nord. Tuttavia i Valar elessero una porzione di terra, ne fecero un’isola e la consacrarono, la posero nel Mare Occidentale e ne fecero la propria dimora, mentre erano ancora impegnati nell’esplorazione e nel primo ordinamento del Mondo. Da quel che si racconta, essi anelavano di costruire delle lampade e Melko si offrì di ideare una nuova sostanza di grande possanza e bellezza perché ne costituisse i pilastri. Egli dispose quei grandi pilastri a nord e a sud del centro della Terra, ma più vicino a questo che all’abisso; gli Dèi vi posero sopra delle grandi lampade e per qualche tempo la Terra conobbe la luce.

Ma i pilastri erano stati realizzati con l’inganno, essendo composti di ghiaccio; essi si sciolsero e le lampade rovinarono giù e la loro luce si estinse. Lo scioglimento dei ghiacci creò due mari interi minori, a nord e a sud del centro della Terra, e vi furono una regione settentrionale, una regione centrale e una regione meridionale. Allora i Valar se ne andarono in Occidente e abbandonarono l’isola, e sull’altopiano a ovest del Mare Occidentale ammassarono grandi montagne e dietro di esse crearono la terra di Valinor. Tuttavia le montagne di Valinor curvano all’indietro, e Valinor è più ampia al centro della Terra, dove le montagne si susseguono a fianco del mare; mentre a nord e a sud le montagne giungono fino all’abisso. Due regioni della Terra d’Occidente non appartengono alla Terra di Mezzo pur trovandosi al di qua delle montagne: esse sono buie e vuote. Quella a nord è Eruman e quella a sud è Arvalin; tra loro e gli angoli della Terra di Mezzo v’è solo uno stretto, ma esso è ricolmo di ghiaccio.
A ulteriore scudo e difesa, i Valar spinsero ontano la Terra di Mezzo al centro comprimendola verso est, in modo che si ripiegasse, e il grande mare dell’Ovest risulta così assai ampio nel mezzo, la più estesa di tue le acque della Terra. La forma della Terra in Oriente era molto simile a quella in Occidente, eccetto per il restringimento del Mare Orientale e il protendersi della terra. Al di là del Mare Orientale si stende la Terra Orientale, di cui poco sappiamo, ed è chiamata Terra del Sole; essa possiede montagne meno elevate di Valinor, tuttavia di altezza possente, ed esse sono i Muri del Sole. A causa del ricadere della terra queste montagne non possono essere viste, se non dagli uccelli che volano a grandi altezze, dall’altra sponda dei mari che le dividono dalle coste della Terra di Mezzo.

La spinta laterale della terra fece levare anche le montagne di quattro diverse catene, due nella Terra del Nord e due nella Terra del Sud; quelle a Nord erano le Montagne Azzurre a ovest e le Montagne Rosse a est; quelle a Sud le Montagne Grigie e le Montagne Gialle. Tuttavia Melko fortificò il Nord e vi innalzò le Torri del Nord, che sono chiamate anche Monti di Ferro e guardano verso sud. E nella landa centrale si ergevano le Montagne del Vento, cos dette poiché ivi soffiava sempre un forte vento che spirava da Est precedendo il Sole; e Hildorien, la terra dove gli uomini si destarono per la prima volta, si trovava tra tali montagne e il Mare Orientale. Kuiviénen invece, dove Oromë trovò gli Elfi, si trova a nord, nei pressi delle acque di Helkar.
Tuttavia la simmetria dell’antica Terra fu mutata e spezzata nella prima Battaglia degli Dèi, quando Valinor marciò in guerra contro Utumno, ossia la roccaforte di Melko, e Melko stesso fu ridotto in catene. Allora il mare di Helkar (ossia la lampada settentrionale) divenne un pelago interno o un grande lago, mentre il mare di Ringil (ossia la lampada meridionale) divenne un grande mare che fluiva verso nord-est e per mezzo di alcuni stretti si univa tanto al Mare Occidentale che a quello Orientale.
E la Terra fu poi ulteriormente spezzata nel corso della seconda battaglia, quando Melko fu nuovamente sconfitto, e da allora essa è sempre mutata nel consumarsi e trascorrere di molte ere successive. Tuttavia il mutamento più grande avvenne quando il Primo Disegno fu distrutto e la Terra divenne sferica e separata da Valinor. Ciò avvenne ai tempi dell’assalto dei Númenoreani alla Terra degli Dèi, come si racconta nelle Storie. E da allora il mondo ha dimenticato le cose di un tempo, e i nomi e la memoria delle terre e delle acque che furono adesso sono tutti scomparsi.
{La Formazione della Terra di Mezzo, L’Ambarkanta}
-Rúmil